Relazione e impressioni di viaggio di Andrea e Anna
Kisoga, Uganda. 18 Febbraio 2020
Siamo arrivati che era già sera, abbiamo scoperto che in Uganda viene buio presto, non abbiamo visto molto durante il percorso dall’aeroporto a Kisoga. Siamo stati accolti in quell’oasi bellissima che è il centro delle suore Mantellate di Maria, alloggiati nella nuovissima e accogliente casa per gli ospiti da quel momento coccolati e accuditi amorevolmente da suor Giuditta, suor Gemma, le altre sorelle del Centro e… da Daniela!
Il primo giorno abbiamo subito visitato l’ambulatorio delle suore dove ogni giorno decine e decine di persone vengono a farsi curare, abbiamo conosciuto chi lo gestisce, Mowenge e Solange, due bravissime suore congolesi, Evelyn, che gestisce la piccola farmacia, che in occasione del nostro arrivo Gocce di Vita aveva provveduto a rendere fornitissima acquistando ogni specie di farmaci pediatrici.
Francis,bil tecnico di laboratorio, instancabile, tutti i giorni chinato sul microscopio a cercare quei maledetti plasmodi negli strisci di sangue dei bambini con la malaria!
Non abbiamo perso tempo. Sapevamo che nei giorni precedenti il nostro arrivo si erano tenute numerose “riunioni” organizzative per pianificare il nostro lavoro, non sapevamo però cosa esattamente ci aspettava.
Ma ci aveva pensato Margareth, l’efficientissima assistente sociale, a riempirci le giornate!
Averne di assistenti sociali così! Conosce la realtà del luogo meglio di chiunque, sa chi sono i più bisognosi di aiuto, conosce chi vive in capanne fatiscenti in mezzo alla foresta, in piccoli villaggi che ad arrivarci con la jeep è un’impresa, conosce i bambini, tanti…
Noi eravamo lì per loro, aderendo al Progetto Pediatrico di Gocce di Vita, e abbiamo scoperto che ci aspettavano. Eccome!
I primi giorni siamo andati a visitare i bambini in tre scuole, in tre diversi villaggi lungo le rive del lago Vittoria, perché quei bambini non avrebbero potuto raggiungere l’ambulatorio delle suore.
Ci vuole coraggio a chiamarle scuole! Se non ci fossero stati lavagne, banchi e panche, quelle baracche non avevano certo la sembianza di scuole!
Ma bambini ce n’erano tanti! Bellissimi! Ci accoglievano sempre in modo così festoso che non sembrava fossimo lì per problemi sanitari ma per fare festa con loro.
Il programma era che dovevamo visitare i bambini con problemi, selezionati dagli insegnanti, in una delle aule dove abbiamo improvvisato un ambulatorio.
Abbiamo iniziato con alcuni bambini della scuola, ma poi fuori la fila si allungava, venivano le mamme dai villaggi vicini, volevano tutti essere visitati dai medici bianchi…anche se avevano solo un po’ il naso chiuso e qualche colpo di tosse… Ne abbiamo visitati decine, centinaia…
In un’altra scuola ci siamo organizzati con un tavolo e visitavamo all’aperto.
In verità dobbiamo dire che bambini con problemi gravi ne abbiamo visti davvero pochi… Il problema principale che abbiamo trovato era la malaria, nelle diverse forme cliniche e gravità, le infestazioni intestinali da vermi, visto che l’igiene è davvero un grosso problema e la tigna, un fungo che rovinava le loro tipiche capigliature e si diffondeva rapidamente per contatto, anche questo per mancanza di igiene.
Tanti bambini abbiamo visitato, pochi avevano paura di noi, molti erano stupiti, tutti volevano comunque essere visitati, volevano la nostra attenzione! Non era facile comunicare con loro, con le loro mamme… anzi per noi impossibile, molto pochi erano quelli che conoscevano qualche parola in inglese.
C’erano con noi alcuni studenti di medicina venuti apposta da Kampala, erano stati informati della nostra presenza e sono venuti ad aiutarci.
Erano loro che parlavano con le mamme e i bambini e insieme visitavamo i bambini.