Nei giorni passati, come sempre, ne ho fatte mille! Riassumo un po’ per non essere noiosa!
Nei miei programmi, visto la mia apparentemente lunga permanenza di un mese, c’era senza ombra di dubbio la visita ad un parco! Ma vi assicuro che senza accorgermene sono arrivata ad oggi e mille altre cose hanno avuto la priorità su questa (senza contare l’organizzazione complicata per andarci!)! Quindi accantonato il parco ho deciso di approfittare del fatto che Margareth dovesse andare al nord dell’Uganda, precisamente a Kitigum ( 100 km a nord di Gulu) per un progetto su dei pulcini x poter visitare un’altra zona e vedere altre situazioni! Nonostante il viaggio sia stato lungo… 8/9 ore di auto, ne è valsa la pena! Sia per i paesaggi con case rotonde dai tetti di paglia (sembravano quelle dei puffi!!!) sia per il progetto che è stato interessante!
Tornata nella mia Kisoga, ho visitato la fabbrica di vaniglia (purtroppo lì non c’è la possibilità di acquistarla) e ho finalmente capito perché costi così tanto!! Dietro c’è una lavorazione allucinante!
Ho visitato ancheil vicino villaggio di Katosi… semplicemente unico! Dovessi riuscire a trasferirmi in Uganda… per adesso sceglierei sicuramente questo paesino di pescatori! In 15 minuti di taxi da Kisoga arrivi in questo villaggio che si affaccia sul lago Vittoria. Per noi “comuni mortali” è altamente sconsigliato toccare l’acqua per via di alcuni parassiti che sceglierebbero il nostro corpo per farci le vacanze, ma per loro è tutto normale! Ecco quindi che vedi famiglie prendere l’acqua con le loro tipiche taniche gialle, gli uomini tornano con le barchette e i cestii pieni di pesce, le donne rammendano le reti, alcuni ragazzi fanno il bagno e scherzano come facciamo noi al mare…. Tutto contornato da un praticello verde con mucche, capre e galline che mangiano in tutta tranquillità! Chiaramente intorno ci sono i tipici bancarellini in legno che vendono cibo e bevande! Ho trovato anche un uomo che costruiva con gli pneumatici dei sandali favolosi! (chiaramente ne ho comprati due paia!).
Da mercoledì ho cominciato con i saluti alle famiglie e ai bambini con cui ho legato di più…
Che tristezza… ma nello stesso tempo che bello essere riuscita a creare un rapporto, nonostante il mio pessimo inglese!
E poi che ridere scoprire da Margareth che i locali mi chiamavano MUZUNGU DESAINER! Muzungu siamo tutti noi bianchi o comunque “stranieri” (questo il vero significato) e io ero desainer … visti i miei tatuaggi e le mie treccine!!!!
Per i bimbi ero MUZUNGU SANDRA!!!!
E poi…. per finire in bellezza e con un po’ di occhi lucidi… come non festeggiare il mio compleanno qui!? A dir la verità l’ho un po’ anticipato, in realtà sono nata il 26. Ma sinceramente non è il massimo festeggiarlo in aereo e così con la scusa dei saluti ho pure festeggiato! Mi ero organizzata portando dall’Italia le stelline (per intendersi quelle dell’ultimo dell’anno!), che ridere… tutti ne avevano paura! Comunque non importa dire quanto possa essere stato emozionante festeggiarlo seduti in terra mangiando matoke con le mani, o mentre sporzionavo con Silvia in terra 12 piatti di spaghetti con salsa alle noccioline per le bambine dell’orfanotrofio, per non parlare dei canti di saluto che mi hanno dedicato le suorine!